Discovering the Natural Wonders: A Colection of Unique Landscapes and Trees
00:48 10/06/2025
Dopo Sequoia e Valle della Morte, il 31 luglio abbiamo completato di visitare la parte “interna” della California andando a visitare il Joshua Tree National Park.
Il Joshua Tree National Park ospita una varietà di paesaggi spettacolari, che includono distese di alberi di Yucca (i “Joshua Trees”, il cui nome scientifico è “yucca brevifolia”), formazioni rocciose dalle strane forme, canyon, montagne e pianure desertiche.
C’era molto caldo, ma dopo aver trascorso una giornata intera ad oltre 50° all’ombra (il giorno prima, nella Valle della Morte), non ci spaventava più nulla. Abbiamo quindi fatto tre-quattro camminate lungo i sentieri ad anello del parco, per ammirare un paesaggio così diverso da quello delle nostre Dolomiti.
La prima sosta / passeggiata l’abbiamo fatta nei pressi dello Split Rock, cioè un’enorme roccia di granito che si è divisa in due parti, creando una fenditura o una spaccatura nel mezzo. Questa caratteristica geologica è il risultato di milioni di anni di erosione causata da vento, acqua e cambiamenti di temperatura.

Dalla Split Rock parte un sentiero che conduce a diverse palestre di roccia. Per i semplici turisti è comunque una piacevole camminata tra formazioni rocciose dalle forme più curiose.
A pochi minuti dalla Split Rock si trova, proprio lungo la strada principale del parco, facilmente accessibile ai visitatori, la Skull Rock. Questa è una formazione rocciosa che, vista da una certa angolatura, assomiglia vagamente a un teschio (“skull”, in inglese). Anche questa è composta principalmente da granito.
Una bella camminata l’abbiamo fatta lungo il Barker Dam Trail, una delle escursioni più popolari nel Joshua Tree National Park. Il Barker Dam Trail è infatti una passeggiata relativamente facile e breve, lunga circa 2 km, con poco dislivello. È adatta a famiglie e ad escursionisti di tutti i livelli e offre una varietà di esperienze per coloro che vogliono sperimentare la bellezza del luogo.

La principale caratteristica del Barker Dam Trail è che consente di camminare in sicurezza in paesaggi desertici, tra Joshua Trees, formazioni rocciose e canyon.
Il sentiero prende il nome dalla Diga di Barker (Barker Dam in inglese), costruita dagli agricoltori e dai rancher all’inizio del XX secolo per raccogliere l’acqua piovana. La diga è ancora in piedi e crea un piccolo stagno che attira la fauna selvatica locale, come uccelli, rettili e mammiferi.
La diga ha un valore storico relativamente importante, ma per il turista medio non è un gran che. Nei pressi noi ci siamo limitati a fare foto al paesaggio, e nessuna alla diga vera e propria.
Nelle guide avevamo letto che durante l’escursione sarebbe stato possibile avvistare una varietà di animali selvatici che abitano il parco, tra cui uccelli, conigli del deserto, e rettili. E in effetti, abbiamo visto scoiattoli e, nei pressi della diga, questo serpente della famiglia dei crotali a sonagli.
Lungo il Barker Dam Trail è possibile vedere petroglifi lasciati dalle popolazioni indigene che un tempo abitavano la regione. Anche in questo caso, le incisioni rupestri offrono un’interessante finestra sulla storia e la cultura americana (retius: dei nativi americani), ma per il turista italiano non sono tanta cosa. Peraltro l’unica foto scattata è risulta sfuocata.
Fortunatamente, è venuta meglio questa foto della famiglia con gli alberi di Yucca.

Altra passeggiata molto interessante è stata quella all’interno della Hidden Valley. Il sentiero è lungo circa 1,5 km, ma è interessantissimo perchè si svolge all’interno di una valle nascosta, cui si accedeva attraverso uno strettissimo passaggio, rendendo la valle nascosta (hidden).
Proprio perchè nascosta, la Hidden Valley divenne un luogo popolare per nascondere attività illegali. Nel 1870 i fratelli Bill e Jim McHaney formarono una banda di cowboys che depredavano bestiame dall’Arizona e cavalli dalla California, nascondendoli qui per poi marchiarli.
Nel periodo del Proibizionismo negli Stati Uniti (1920-1933), il canyon nascosto e l’isolamento della zona fornivano riparo ai contrabbandieri di alcolici che cercavano di evitare le autorità.
Nel 1936, poco prima che il Presidente Roosevelt trasformasse la zona in un monumento nazionale, Bill Keys con la dinamite fece esplodere il varco di accesso alla Hidden Valley, allargandolo come è allo stato attuale. La valle fu quindi utilizzata per l’agricoltura e soprattutto per il pascolo del bestiame da parte dei coloni europei.
Oggi c’è un sentiero che fa il periplo della valle, reso ancora più affascinante dalla storia di questo luogo, che uno immagina essere solo nei film western.
La visita del parco di Joshua Tree si è conclusa nel view point di Key View.
Nonostante la quota sia quasi di circa 1500 m slm, si vedono solo montagne desertiche e, quindi, è stata decisamente la parte che ci ha colpito di meno della giornata.
Scattate le ultime foto, ci siamo diretti verso Palm Springs, con una breve sosta a Pioneertown (per leggere il racconto della seconda parte della giornata con visita di Palm Springs, clicca QUI).

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